lunedì 1 luglio 2013

DIVINI MOLISANI

Venerdì sera, nella cornice delle cantine D’Uva, si è concluso formalmente il primo corso della “Scuola del gusto”, con la consegna degli attestati di partecipazione alla presenza del Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico “San Pardo” di Larino, il Prof. Paolo Antonio Santella, e il Presidente del Consiglio Comunale di Larino, Michele Di Carlantonio. “Un Molise divino”, il tema trattato nell’anno scolastico che sta volgendo al termine, ha sviluppato in maniera organica, attraverso un approccio multidisciplinare, tutti gli aspetti riguardanti la filiera vitivinicola in Molise, dall’antropologia al marketing, passando per l’agronomia e la tecnica enologica, fino all’analisi sensoriale e all’approccio salutistico-nutrizionale per un consumo consapevole.
 
Un momento della consegna degli attestati. Da sinistra Sebastiano Di Maria, Lorenza Milanese, Paolo Antonio Santella, Federica De Notariis, Natasha De Notariis, Michele Di Carlantonio e Angelo D'Uva (dal Blog di Michele Mignogna)

Al corso sono stati portati professionalità e contributi scientifici di primissimo livello, sia riguardanti l’Associazione ex-Allievi dell’Istituto Agrario, che ha affiancato la Scuola nella promozione dell’iniziativa, che di docenti universitari, liberi professionisti e uomini di cultura. “Lo sviluppo del percorso formativo, rivolto a studenti e a gente comune”, come affermato da Sebastiano Di Maria, ideatore e coordinatore del progetto, “è stato straordinario in termini di adesioni e riscontri, avvicinando i corsisti alle realtà produttive regionali, attraverso la conoscenza del territorio e delle sue risorse storico-culturali e ambientali, in particolar modo la Tintilia, cercando di individuarne i punti di forza e la strategia di promozione”. Durante la serata, prima della degustazione di pietanze tipiche locali accompagnate dai vini di Angelo D’Uva, presso l’agriturismo “I dolci grappoli”, parte del complesso aziendale, c’è stata la testimonianza sulla storia della vitivinicoltura in Molise, e in particolar modo sulla Tintilia, portata da Domenico Janigro, discendente della “Premiata Casa Vinicola Cav. Uff. Dott. Teodorico Janigro e del Cav. Dott. Corrado Janigro” di Montagano, come precisa orgogliosamente lo stesso. “L’azienda fu fondata nel lontano 1890 e ha rappresentato, di fatto, la storia della viticoltura e dell’enologia regionale”, chiosa Janigro, “nonché della testimonianza della Tintilia come vitigno simbolo dell’intero territorio”. Il suo vino di punta, il Sannio Rosso, a base di uve Tintilia, come puntualizza lo stesso relatore “è stato pluridecorato in alcuni dei più importanti concorsi internazionali dell’epoca, in particolare va segnalata la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1900”.
 
Da sinistra: Pasquale Di Lena, Rudy Rinaldi, Celeste Di Lizio e Domenico Janigro
L’azienda ha rappresentato, per oltre cinquant’anni, il simbolo enologico dell’intero territorio, oggi occupato dalla Regione Molise, fino al 1956, quando l’azienda, per vicissitudini familiari, fu costretta ad abbandonare la produzione, decretando, di fatto, il declino della Tintilia, legato anche ad altri aspetti più strettamente agronomici e di scelte produttive, e di un altro vitigno simbolo dell’enologia regionale, il Moscato di Montagano. “Le testimonianze storiche portate certificano, se c’è ne fosse ancora bisogno, come affermato più volte anche durante il corso dai diversi relatori, che il Molise enologico ha una storia e una cultura millenaria, che affondano le radici in epoca pre-romana, come certificati da ritrovamenti in siti archeologici di diversi comuni del basso Molise, risalenti a produzioni di circa 3.000 anni fa”, afferma Sebastiano Di Maria, facendo riferimento anche al seminario “Sorsi di cultura”, altro appuntamento culturale di grande impatto e spessore nell’ambito del corso, e alle testimonianze portate da Angela Di Niro, della Soprintendenza per i Beni Archeologi della regione Molise, e Franco Valente, profondo conoscitore dell’arte regionale.

Da sinistra: Pasquale Gioia, Marco Tagliaferri, Maria Concetta Raimondo e Angela Cicora
La promozione della vitivinicoltura molisana, come del resto di tutte le produzioni agroalimentari, deve necessariamente passare attraverso le testimonianze storiche presenti sul territorio, attraverso un’assunzione di consapevolezza e senso di appartenenza, sotto una regia unica, rappresentata da istituzioni e produttori”, conclude l’organizzatore dell’evento, che anticipa, per il prossimo anno scolastico, lo sviluppo di un altro percorso formativo relativo a un altro importante prodotto simbolo del territorio, di cui saranno svelati i dettagli nei prossimi mesi.
 
Scuola del gusto
 
 
 
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2 commenti:

  1. Grande Sebastiano, senza scendere in commenti tecnici, sei troppo avanti. Finalmente quello che meriti per tutti i sacrifici che hai fatto.
    Chapeau

    Giuseppe

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    1. Grazie, sempre troppo buono. Tutti i complimenti che ho ricevuto mi inorgogliscono e mi spingono a fare sempre meglio, anche se rimango con i piedi saldamente a terra.

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