tag:blogger.com,1999:blog-73292411795471958.post2514594033574700891..comments2019-05-02T17:13:12.415+02:00Comments on MoliSeb Wine & Food Blog: MONTAGANO, TERRA DI TINTILIA E DI MOSCATO Sebastiano Di Mariahttp://www.blogger.com/profile/04333365010625850931noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-73292411795471958.post-42452998675924869512013-08-10T17:00:02.113+02:002013-08-10T17:00:02.113+02:00Mi spiace non aver potuto partecipare all'even...Mi spiace non aver potuto partecipare all'evento, anche per capire se, da parte delle Istituzioni, ci siano delle linee guida tracciate, o da tracciare, per dare una svolta concreta alla Tintilia e al Molise enologico. Ci sono molti luoghi comuni su questo vitigno e sul suo vino, come ho letto nei commenti precedenti, che può anche non piacere per i suoi caratteri forti e rustici, ma che ne caratterizzano in maniera indelebile le sue peculiarità, che ne permettono la distinzione tra centinaia di altri vini, tutti belli concentrati e ruffiani o magari eleganti e fini, ma maledettamente tutti uguali, tutti standardizzati al gusto del consumatore. Penso alle note speziate, in particolar modo a quelle del pepe nero, che spiccano in alcune Tintilia, in particolar modo quelle ottenute dal vitigno coltivato a quote più alte, non riscontrabili in altri vini. E poi per le sue sfumature tendenti al granato già a fine fermentazione, a differenza di altri vini, che sfatano anche il mito del vino inchiostro che spesso si sente echeggiare tra non addetti. Non mi addentro in particolari tecnici, che peraltro l'amico Daniele ha già ben espresso. Le sue basse rese hanno costretto i produttori a prezzi più alti delle bottiglie e, la poca educazione al consumo da una parte, intesa come propensione e giusto approccio alla degustazione, a cui si aggiunge un'oggettiva difficoltà a spendere certe cifre per una bottiglia di vino, visto anche il momento economico, a prezzi che spesso superano quelli di grandi denominazioni italiane, ne hanno reso difficile il riscontro sul territorio regionale. In questi giorni che sono stato fuori con la famiglia, mi sono imbattuto in un'enoteca di una famosa località turistica dell'Urbe, dove tra le tante etichette blasonate delle più importanti denominazioni italiane e internazionali, c'era un angoletto Molise con una Tintilia, era il solo vino regionale. Ho avuto modo di parlare con il proprietario, di spiegargli le caratteristiche della nostra viticoltura, della Tintilia e della nostra storia, dimostrandosi interessato e purtroppo lacunoso su alcuni aspetti e luoghi comuni che, non certo per colpa sua, sono figli di mal informazione, come la possibilità di fare viticoltura in Molise solo sulla costa perché il resto è montagna, cosa che la Tintilia con le sue origini e con i suoi premi, come certificato da Domenico Janigro e dalle parole di Pasquale, ha dimostrato il contrario. Purtroppo l'informazione enologica, spesso, è affidata a persone che, sinceramente, non so come possano occupare certi posti di prestigio o essere al soldo di certi gruppi imprenditoriali o marchi di prestigio, anzi, forse lo so o posso immaginarlo, e poi sparare castronerie come sul Molise, cosa che ho denunciato con forza con un articolo nel mio blog. Il Molise e la Tintilia meritano rispetto, come la possibilità di allevarne il vitigno in zone con elevata altitudine, che rappresentano, di fatto, la storia del vitigno e del relativo vino, senza alcuni obbrobri che nulla hanno a che fare con le sue origini, ma che sono semplici trovate commerciali che ne snaturano i connotati e l'immagine. Già, l'immagine, questa sconosciuta. Grazie a Pasquale e a tutti quelli che "lottano" tutti i giorni per difendere e promuovere la nostra immagine, i nostri connotati e la nostra storia senza retorica e demagogia, ma con competenza e amore.Sebastiano Di Mariahttps://www.blogger.com/profile/04333365010625850931noreply@blogger.com