Nei giorni scorsi è stata presentata a Milano, in anteprima nazionale, VITAE, la nuova guida italiana ai vini 2015 dell’Associazione Italia Sommelier, che per com'è organizzata e per la forza della maggiore associazione di settore, è stato l’evento dell’anno o, se vogliamo, la degustazione dell’anno. Sono 2000 le aziende recensite nella guida, per un volume di oltre 2000 pagine, di cui, i 400 migliori prodotti premiati con quattro viti, sono stati proposti al pubblico nella degustazione. Mentre c’è chi si affanna a produrre guide “essenziali”, citando solo produttori e vini che realmente valgono la pena provare (secondo l’autore), senza neanche farsi sfiorare dall'idea che forse c’è anche altro che meriterebbe palcoscenici più importanti, ecco che l’Ais, con un lavoro importante, istituisce anche un premio speciale, il Tastevin, riservato a 25 vini. Si tratta di “vini che hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio d’origine, che rappresentano modelli di riferimento d’indiscusso valore nella rispettiva zona, o che hanno strappato all'oblio e riportato all'attenzione del settore vitigni dimenticati”. Queste sono le motivazioni di un premio che vuole mettere in risalto tante produzioni di qualità, troppo piccole e spesso ignorate dai soloni della comunicazione, che preferiscono farsi foraggiare dagli imprenditori del vino, le star, come qualcuno le ha definite, per poi rivendergli le copie.
Giovanna Di Pietro, Presidente di Ais Molise, ci ha risposto così alla nostra domanda sulla guida e sulle forze messe in campo: “Esattamente un anno fa, dopo il divorzio dall'editore Franco Ricci con Bibenda, l’Ais si è messa letteralmente alla prova e per ogni regione si è costituito un panel di degustatori, almeno i produttori sanno chi ha degustato i loro vini” - rimarca con orgoglio la stessa - “con a capo un referente regionale della guida che, nel nostro caso, è il delegato di Isernia Carlo Pagano, esperto sommelier, persona molto umile e preparata”. Su come siano stati selezionati i vini, Giovanna dice che “hanno fatto un lavoro certosino assaggiando i vini per categoria, alla cieca come si conviene in questi casi. Dopo aver fatto tutte le valutazioni, ci è stato chiesto di nominare almeno due vini tra le eccellenze, sarebbe stata, poi, un’ulteriore commissione di Milano ad assaggiarle e a designare il vino da premiare”. La stessa, poi, ha tenuto a precisare, di essere particolarmente contenta che la scelta dei vini da inserire nel premio speciale abbia riguardato una Tintilia, “fiore all'occhiello della nostra enologia regionale”.
Tintilia Embratur Riserva 2007 Cantina Valtappino (Fonte Ais) |
Tra i premiati con il prestigioso Tastevin, come dicevamo poc'anzi, anche un’azienda molisana, la Cantina Valtappino di Campobasso, una realtà storica del territorio. Abbiamo avuto modo già di parlare in maniera approfondita di quest’azienda con il suo direttore Luciano Cirucci, in questo post (andate a rileggerlo per approfondimenti), che ci ha raccontato tutta la storia di un sodale, che, purtroppo, ci duole costatare, è ancora legato allo stereotipo di cantina sociale, di cui ha perso, nel tempo, i connotati, poiché è gestita da privati. Non solo sono stati i primi a imbottigliare la Tintilia già nel 1998, quando se ne cominciò a parlare, potendo contare sulle uve dell’areale originario della coltivazione del vitigno, dove insiste anche la cantina, ma hanno sempre perseguito la scelta della qualità e della ricerca sul vino relativo, facendo anche la scelta coraggiosa di produrre una riserva, attraverso un lungo affinamento in legno grande di ben quattro anni (gli unici in Molise) che, per l’annata 2007, attualmente in commercio, è stato un vero e proprio successo di consensi. Il Tastevin assegnato a Milano, non uno per Regione, come qualcuno potrebbe malignare, bensì per i 25 vini che hanno superato la soglia dei 90 punti in guida, rappresenta un ulteriore riconoscimento prestigioso per la cantina, per le aree interne, quelle “montagne” che riescono a produrre eccellenze (#nonditeloacernilli), e per le scelte produttive coraggiose che vanno controtendenza, “vanno in bottiglia solo i vini che realmente lo meritano”, chiosa con orgoglio Cirucci.
Tastevin e guida (Fonte Ais) |
“L’appuntamento di Milano”, ci ha raccontato il Direttore della Valtappino, “è stato preparato in maniera impeccabile, tutti i sommelier presenti alla degustazione, assegnati per ogni azienda, erano preparatissimi e conoscevano bene il Molise. C’è stata molta curiosità, poi, di tutti quelli che si sono avvicinati a degustare la nostra Tintilia, hanno chiesto informazioni sul vitigno, sul vino e sul territorio”. Lo stesso Cirucci, poi, con una punta d’orgoglio, ci ha detto che “essere vicino a mostri sacri dell’enologia, è motivo d’onore per l’azienda, per la Tintilia e per tutto il Molise”, non solo, “non ho fatto mancare il mio appello a venire a nella nostra regione, a conoscere i suoi produttori, i suoi vini, la sua cultura, le aree interne dove si possono fare vini di grande qualità”. Questo riconoscimento, oltre ad un essere un premio per l’azienda, è un risultato importante che deve spingere, ora più che mai, verso la costituzione di un Consorzio di Tutela della Tintilia (indicazioni in tal senso sono emerse già durante il Divinolio), per svincolare i produttori da quello esistente ove non riescono ad agire perché stritolati dall'immobilismo delle realtà cooperativistiche, per fare rete, condivisione e comunicazione, per affrontare il mercato globale condividendo i medesimi obiettivi e le stesse responsabilità, raggiungibili più facilmente e con meno fatica rispetto a quelli che si muovono da soli.
Sebastiano Di Maria
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