La pigiatura dell’uva con i piedi, a tempo di musica, è una delle immagini più romantiche ed evocative della vendemmia di un tempo, che rappresentava un’occasione di festa, oltre che di lavoro. Atmosfera che sarà rievocata il domenica 10 novembre, a cura degli studenti dell’Istituto Tecnico “San Pardo” di Larino, nell'evento “Cantine aperte a San Martino”, organizzato dalle Cantine Angelo D’Uva, all'interno delle iniziative del Movimento Turismo del Vino (MTV), nella stessa città frentana. Una giornata all'insegna della festa, dei sapori tradizionali, sapientemente preparati dall'agriturismo “I dolci grappoli”, struttura del complesso aziendale, del vino, ma anche della socialità e della riscoperta dei valori della terra, vera risorsa per la crescita.
“Nella tradizione
contadina, la vendemmia ha sempre rappresentato un momento in cui la terra e la
vite, con il lavoro e l’ingegno dell’uomo, producono finalmente i propri
frutti. La storia della vite, dell’uva e del vino si sono sempre intrecciate con
quelle del cibo e delle feste, un rito secolare che si ripete ogni anno”.
I ragazzi dell'Istituto San Pardo nella rievocazione della festa della vendemmia |
“Una sensazione atavica, il contatto primordiale
uomo-natura: l'antica (e divertente) arte del pigiare l'uva con i piedi! Tutti
potranno provare a immergere i piedi scalzi nel tino e cominciare a pestare a
ritmo di musica”.
I ragazzi dell'Istituto San Pardo nella rievocazione della pigiatura dell'uva |
“Nasceva
una certa ansia in attesa del giorno di S. Martino quando finalmente si poteva
assaggiare il vino nuovo ed accompagnarlo a qualcuno dei piatti tradizionali
dell’autunno e ci si augurava che il vino fosse “robusto” e si potesse
conservare a lungo”.
Servizio di pietanze della cultura contadina nel corso della rievocazione |
Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com
Una tradizione dalle origini antichissime, quella di San Martino: usanza vuole che 1’11 novembre, in campagna, si festeggiasse l’inizio della nuova annata agraria. “Cantine Aperte a San Martino” punta su questo rituale appuntamento per sviluppare la conoscenza del vino e dei suoi territori di produzione, andando incontro all'interesse e alle esigenze degli appassionati.
Per questo Le Cantine D’Uva propongono, un viaggio virtuale nella magia della vendemmia, momento di grande fatica ma anche festa grande per le famiglie contadine di un tempo, periodo carico di affanni ma anche di aspettative culminanti nel buon bicchiere di vino nuovo con cui alla mezza dell’11 novembre padrone e mezzadro brindavano, siglando così il rinnovo del contratto agrario e l’inizio della festa e delle danze sull'aia. Fisarmoniche canzoni e danze ad accompagnare una tavolata frugale fatta di sapori, semplici, oggi dimenticati o sconosciuti, una tavolata dove il buon olio nuovo, il pane, i legumi, le verdure di campo, le carni di maiale i prodotti di mandra venivano esaltati dal buon vino rosso spillato dalle botti.
Per questo Le Cantine D’Uva propongono, un viaggio virtuale nella magia della vendemmia, momento di grande fatica ma anche festa grande per le famiglie contadine di un tempo, periodo carico di affanni ma anche di aspettative culminanti nel buon bicchiere di vino nuovo con cui alla mezza dell’11 novembre padrone e mezzadro brindavano, siglando così il rinnovo del contratto agrario e l’inizio della festa e delle danze sull'aia. Fisarmoniche canzoni e danze ad accompagnare una tavolata frugale fatta di sapori, semplici, oggi dimenticati o sconosciuti, una tavolata dove il buon olio nuovo, il pane, i legumi, le verdure di campo, le carni di maiale i prodotti di mandra venivano esaltati dal buon vino rosso spillato dalle botti.
Una festa di saperi e sapori antichi sulle note di una fisarmonica.
Comunicato stampa Cantine D'Uva