giovedì 11 ottobre 2012

QUANDO LA DEGUSTAZIONE DIVENTA POESIA: SUADENTE VANIGLIOSITA' DEL ROVERE PIU' PURO



Non poteva mancare un omaggio a Luca Maroni, da poco insignito del titolo di Dottorato (PhD) Honoris Causa, dall'Università di Messina, come ambasciatore del vino italiano nel mondo.

Qualsiasi cosa tocchi, anche con una sola stilla, e subito, impressionante, s'irradia il suo eccezionale e mirabile profumo. Un'onda intensissimma e fragorosa di dolcezza di frutto e di spezie che ha la forza, il sibilo e la potenza effusiva di un'esplosione di vaniglia e mora. E poi, come fosse sciroppo, la sua cremosità, la viscosità della soluzione e dell'aroma è polpa ferma, è muro di cassis insertato e ampliato dalla suadente vanigliosità del rovere più puro. Il profumo più potente, imprimente e persistente mai sperimentato da un rosso. Un vino di consistenza immaginifica, di morbidezza armoniosa, di assoluta nitidezza enologica esecutiva. Con la linfa della sua uva d'inusitata, clorofillosa e animale forza sua prima. Il Montepulciano d'Abruzzo migliore di sempre, uno fra i migliori rossi in assoluto mai testato. Che come lo si ode aspergersi, qualsiasi altro vino al confronto parrà in estratto vuoto e silente in profumo.

Fonte: Luca Maroni, Montepulciano d'Abruzzo Janù 2006 – Jasci & Marchesani


Balanço - More (1999)

NB Per una lettura migliore della scheda si consiglia questo brano come sottofondo


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