giovedì 25 aprile 2013

SERVIZI GIORNALISTICI SU SORSI DI CULTURA


 
TG Telemolise del 22 aprile 2013
 
 
 
 
TG Molise TV del 17 aprile 2013
 
Scuola del gusto
 
 




mercoledì 24 aprile 2013

POCO MA BUONO

Gli ultimi dati sulle certificazioni doc, docg o, anche, Dop, parlano di un Molise che ha prodotto, con le quattro Doc riconosciute, solo 14.394 ettolitri di vino certificato. Ricordiamo, riportandole in ordine di riconoscimento, le  quattro doc molisane e cioè “Biferno” (1983); Pentro o Pentro d’Isernia” (1984), “Molise” (2009) e “Tintilia” (2011). Solo lo 0,1% della produzione Doc e Docg italiana, che ammonta a 12.215.168 di ettolitri. Un dato pari a poco meno di un terzo della produzione di vino che, come si sa, lo scorso anno è stata di 39 milioni di ettolitri, stabilendo il dato negativo in assoluto per il nostro Paese.
 
I vini a denominazione d'origine nel Molise (Fonte: FederDoc)
 
 Se può consolare il Molise diciamo che non è ultimo, visto che per 4 mila ettolitri di differenza la maglia nera è sulle spalle della Val D’Aosta. Un dato che rispecchia la superficie vitata e la quantità di vino prodotta delle due Regioni. Il Veneto è la Regione che guida la classifica con 3.409.434 di ettolitri di vino, pari al 27% della produzione dei vini di qualità certificata, che è quasi il doppio dei quantitativi prodotti dal Piemonte (1.935.945 hl.) con la Toscana terza (1.594.110 hl.) e buon quarto l’Abruzzo con 1 milione di ettolitri. E’ la Puglia a guidare le Regioni del Sud con 237.503 ettolitri davanti alla Sardegna (233.855 hl.) e la Campania (180.484 hl.)
Per quanto riguarda le singole denominazioni è il Prosecco Doc a farla da padrone con quasi 1,5 milioni di ettolitri davanti al Chianti Docg(902.876 hl.) e al Montepulciano d’Abruzzo doc  (703.062 hl.). Il quadro sopra riportato, costruito con l’aiuto delle tabelle elaborate dal Corriere Vinicolo fonti Mipaaf, lo completiamo con il dato complessivo dei riconoscimenti che parla di 330 Doc e 73 Docg o se volete,  403 Dop in totale.
 
Pasquale Di Lena
 
 

lunedì 22 aprile 2013

RASSEGNA STAMPA

 
Fonte: Corriere Vinicolo del 22 aprile 2013
 
Sebastiano Di Maria
 
 


martedì 9 aprile 2013

SORSI DI CULTURA

Giornata di cultura, mercoledì 17 Aprile, presso l'aula Magna dell'Istituto Tecnico "San Pardo" di Larino. Ci saranno i massimi esperti regionali di archeologia, arte, civiltà rurale, enogastronomia e marketing. Si tratta del primo appuntamento del genere nel territorio regionale, che vedono al centro il vino, la viticoltura e le testimonianze storiche della nostra terra. Non mancate.

 



Locandina


Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com



sabato 6 aprile 2013

MAGISTRALE LEZIONE DI ROSSANO PAZZAGLI ALLA SCUOLA DEL GUSTO

Ancora una volta un rappresentante dell’Università del Molise alla "Scuola del Gusto", a testimoniare l’importanza e il peso di questa iniziativa sviluppata con la piena adesione del Dirigente Scolastico, il Prof. Paolo Santella, e la collaborazione dell’Istituto Tecnico “San Pardo” di Larino e dell’Associazione ex Allievi. Dopo la Prof.ssa Monica Meini l’intervento del Prof. Rossano Pazzagli, presidente del corso di Laurea in Scienze turistiche nella sede di Termoli dell’Università degli Studi del Molise, dove insegna Storia moderna e contemporanea e Storia del Turismo, ha sviluppato il tema “Dal territorio alle strade del vino: agricoltura e giacimenti enogastronomici” partendo dalla storia del territorio e dell’agricoltura; dal gusto al patrimonio culturale; dalla terra alla tavola per poi passare al patrimonio di bontà e di bellezza che offre questo nostro Paese, ai valori paesaggistici e ambientali e chiudere con le strade del vino e la grande risorsa del turismo.

Il Prof. Pazzagli durante la lezione
Una lezione magistrale, in particolare quando questi temi hanno portato alla luce il Molise “che, dietro il paradigma dell’isolamento e della mancata crescita possiede patrimoni e valori che possono costituire oggi le basi per costruire originali sentieri di sviluppo imperniati sull’ambiente, la ruralità, la cultura e il turismo”. E questo tanto più oggi dove il “glocale” fa sentire la sua voce nei confronti del “globale” come a indicare nuove vie di sviluppo sostitutive di quelle che la pesante crisi ha dichiarato fallite nel momento in cui lasciano intravedere solo il baratro. Al centro di tutto c’è il territorio con le sue risorse primarie aria, acqua, suolo, biodiversità, ma, anche, il sistema degli insediamenti; il paesaggio; i documenti materiali e immateriali della cultura, dall’archeologia ai monumenti, dal costume alla letteratura fino alla cucina; le produzioni agricole e artigianali; i sistemi infrastrutturali, a partire dalla viabilità storica, in particolare dei grandi tratturi e i piccoli bracci e tratturelli, dove nel tempo si sono trasmessi saperi e sapori dando, così, una forte impronta alla nostra identità di molisani.In questo senso e con i tratti forti del suo territorio, in particolare tutto quanto è legato alla attività principale, l’agricoltura, e alla ruralità diffusa,  il Molise ha più di un elemento per organizzare e attirare la domanda turistica.

I territori dell'enogastronomia

La sua cucina, così legata ai frutti della terra, del mare, dei boschi, dei fiumi, dei pascoli e del cortile e così varia anche per le difficoltà di comunicazione tra i vari centri, può trascinare il turismo così com’è successo, a partire dagli anni ’90, con il turismo del vino e le strade del vino volute dall’Associazione delle città del Vino. Un turismo che tocca con mano il territorio, lo osserva, lo degusta e dà la possibilità di incontrare e salutare donne e uomini, e,  mentre fa questo, prova emozioni. Dopo aver tracciato la storia delle strade del vino e dopo aver messo in luce le straordinarie potenzialità, ha sottolineato anche i limiti e i ritardi, in particolare nel Molise dove le Strade del vino sono tracciate solo sulla carta ed è un peccato visto che esse sono, se bene organizzate e gestite, un’ottima opportunità.Fondamentale il ruolo della formazione e della ricerca per costruire un tessuto sempre più ampio di analisi, competenze, capacità innovative e mentalità imprenditoriali con l’Università del Molise e il suo polo turistico a Termoli, può dare un  fondamentale contributo alla elaborazione e qualificazione nel territorio regionale di progetti integrati del turismo.




“Ma perché tutto possa succedere - ha detto il Prof. Pazzagli prima di concludere - diventano prioritarie la messa a punto di buone politiche territoriali e ambientali, a partire da quelle urbanistiche, con la definizione di una sorta di “Statuto del territorio” che dia la possibilità di riconoscere le funzioni delle risorse territoriali con il cibo, uno dei legami principali tra l’uomo e l’ambiente, elemento  significativo della coscienza di luogo, cioè del senso di appartenenza che sta alla base di ogni identità”. In questo senso “il territorio uno straordinario libro aperto e affascinante - ha chiuso così il suo intervento - di cui i prodotti dell’enogastronomia possono rappresentare gli incipit dei diversi capitoli, chiavi di accesso a un mondo locale che non sia più considerato come un residuo del passato”. Una conclusione che dà a noi della Scuola del Gusto una motivazione in più a procedere sul percorso tracciato.

Scuola del Gusto
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