lunedì 29 luglio 2013

CORONE PER IL MOLISE E LA TINTILIA

Sabato 27 luglio alle 18,30 a Villa di Toppo Florio a Buttrio, in provincia di Udine, si sono ufficialmente conclusi i lavori della guida Vinibuoni d’Italia 2014. Emerge uno scenario sempre più a impronta autoctona, questo è il verdetto dopo un passaggio "al setaccio" di 25 mila campioni provenienti da tutte le regioni. Scrematura che ha portato nelle pagine della guida 4278 vini, tra i quali 581 premiati come fuori classe. Sono 275 i vini che hanno ottenuto la Corona: massimo riconoscimento per i vini top dell’eccellenza, scelti con voto palese di maggioranza nella sessione finale di degustazione a commissioni riunite su scala nazionale. Invece 294 i vini che hanno ottenuto la Golden Star: secondo massimo riconoscimento per i vini che hanno espresso eleganza, finezza, equilibrio, qualità e precisa espressione del varietale e del territorio.
 

 
Ancora una volta il Molise si dimostra all'altezza della situazione, piazzando ben tre vini tra i premiati con la Corona, di cui due Tintilia. A ricevere l'ambito premio, oltre al Molise Doc Rosso Don Luigi riserva 2010 di Alessio Di Majo Norante, vero cavallo di razza della scuderia enologica molisana, altri due vini che si stanno facendo largo a colpi di riconoscimenti negli ultimi anni, due Tintilia di due giovani vignaioli basso molisani. La Tintilia del Molise Doc Rosso 2011 di Angelo D’Uva a Larino  e la Tintilia del Molise Doc Rosso Rutilia 2010 di Pasquale Salvatore a Ururi.
La strada intrapresa è quella giusta: il tempo e l'accresciuta consapevolezza di poter esprimere qualità assoluta faranno, della nostra piccola realtà vitivinicola e del Molise, un piccolo tesoro del Made in Italy.

 
Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com


APPUNTAMENTI DIVINI


 
 
 
 
 
 


lunedì 22 luglio 2013

VARIETA' DI VITE NEL MONDO

L'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV) ha aggiornato la raccolta delle liste di riferimento delle varietà di vite e dei loro sinonimi. L'attuale database raggruppa un totale di 6.154 varietà diverse in trentacinque Stati, tra i membri dell'Organizzazione e altri paesi non membri che hanno fornito anch'essi dei dati sulle diverse varietà dei loro vigneti. Rispetto alla versione precedente, nella raccolta 2013 delle liste delle varietà di vite dell'OIV sono stati aggiunti cinque nuovi paesi: Federazione russa, Uruguay, Lussemburgo, Bosnia-Erzegovina e Georgia.

 
 
Inoltre, altri Stati membri, quali il Portogallo, la Francia, l'Argentina, la Romania e la Svizzera, oltre a un paese non membro, il Giappone, hanno aggiornato le proprie liste eliminando o aggiungendo delle nuove varietà. La pubblicazione normativa annuale dell'OIV, la "Lista internazionale delle varietà di vite e loro sinonimi", rispecchia l'interesse dell'Organizzazione per la diversità. In quanto organismo di riferimento scientifico e tecnico e organo di standardizzazione a livello internazionale, l'OIV valuta e seleziona informazioni di qualità per eseguire un'analisi rigorosa.
 
Fonte: OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino)
 
 

domenica 14 luglio 2013

giovedì 11 luglio 2013

IL CONSUMO DI VINO IN MOLISE: ANALISI PRELIMINARE

Consumo di vino e interesse per le produzioni enologiche molisane.
Primi risultati dell’indagine condotta nell’ambito del Progetto
“Scuola del gusto: un Molise divino”

 
I consumi di vino a livello globale non crescono più. Da una stima dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) il consumo totale per il 2012 si attesta a 245 milioni di ettolitri, con il 13% concentrato in Francia, il 12% in USA, il 9% in Italia (che resta il terzo mercato mondiale) e l’8% in Germania. Segue la Cina che secondo l’OIV rappresenta oggi il 7% del consumo mondiale. Questi cinque paesi rappresentano la metà del consumo mondiale di vino.
Per quanto concerne il nostro Paese, una recente indagine condotta dall’ISTAT rileva come in Italia ci sia un generale cambiamento del modello di consumo di bevande alcoliche. In particolare nel 2012 si registra un deciso calo del numero di consumatori di vino. Secondo l’ISTAT nel 2012 soltanto il 51,9% della popolazione ha bevuto vino, contro il 53,3% del 2011 e il 56% di cinque anni fa. Nello specifico, i consumatori abituali sono scesi in Italia dal 23,6% al 21,5%, ossia soltanto il 41% di chi consuma vino oggi lo fa in modo abituale. Nella suddivisione dei consumatori per sesso, a distanza di cinque anni, il vino ha perso il 3,4% dei consumatori sia tra gli uomini sia tra le donne.
 
Link del questionario: http://www.dea.unich.it/sondaggi/index.php/246437/lang-it
In Molise, un’indagine condotta nell’ambito del Progetto “Scuola del gusto: un Molise divino” ha evidenziato interessanti spunti di riflessione circa il consumo consapevole di vino e l'interesse per le produzioni enologiche molisane. Hanno partecipato all’indagine online 257 persone, in prevalenza maschi (54%), di età compresa tra i 35 e i 44 anni (25%) e tra i 45 e i 64 anni (28%). Nel 67% dei casi si è trattato di residenti in Molise dalla nascita. Ridotta, invece, è la percentuale dei non residenti in Molise (circa il 13%). Il 31% degli intervistati dichiara di non avere una conoscenza particolare dei vini, il 27% conosce bene quelli locali, il 21% quelli italiani. Al 40% degli intervistati piace molto bere vino, tanto che il 26% lo beve quotidianamente e il 20% alcune volte la settimana. Si tratta di abitudini di consumo che derivano prevalentemente dal contesto sociale in cui questi vivono, infatti il 66% dei rispondenti è cresciuto (o continua a vivere) in famiglie dove il vino è quotidianamente bevuto a tavola durante i pasti.
La tipologia di vino preferita è il rosso (63%) secco (47%). Resiste il consumo quotidiano di vino all’interno delle mura domestiche (30%), al ristorante 3/4 volte l’anno (30%); meno diffuso è il consumo in vineria/wine bar (il 13% lo consuma 3/4 volte l’anno). Per quanto riguarda le abitudini di acquisto, il canale di vendita preferito dai consumatori è quello dei produttori diretti (nel 38% dei casi), seguito dalla grande distribuzione (35%) e dalle enoteche (25%). Durante l’acquisto, discreta attenzione è posta alle certificazioni di qualità (26%), meno al prezzo (13%) e alla notorietà del produttore (6%). Ancora, informazioni circa l’acquisto del vino provengono essenzialmente dal passaparola, dalla partecipazione a fiere e manifestazioni, dalla rete internet.
 

Simone Iocca durante la presentazione del corso "Un Molise divino"

Con riferimento alle produzioni enologiche molisane, l’indagine rileva un chiaro apprezzamento e interesse per i prodotti locali: a detta degli intervistati il vitigno che meglio rappresenta la regione è la Tintilia (49% dei casi), inoltre il 40% degli intervistati lo consuma abitualmente. Nonostante questo, è da sottolineare come il 44% dei rispondenti non ha mai partecipato in Molise ad un evento organizzato per la degustazione/promozione del vino, mentre il 25% non ha mai visitato un’azienda vitivinicola.
 
 
Simone Iocca, PhD
Dipartimento di Economia Aziendale
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti - Pescara
E-mail: s.iocca@unich.it
 
 



martedì 9 luglio 2013

ALTRI RICONOSCIMENTI PER VINI MOLISANI

Sono 509 i vini italiani Doc e Docg vincitori del 41° concorso nazionale “Premio Douja d'Or” bandito dall'Azienda speciale della Camera di Commercio di Asti, sotto l'egida del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Tra le eccellenze spiccano ben 43 Oscar che si aggiudicano la Douja d'Or, la caraffa dorata simbolo della manifestazione.
I risultati della gara enologica, che si conferma uno degli appuntamenti di maggior prestigio a livello nazionale, sono stati presentati lunedì 8 luglio a Palazzo Borello dal presidente della Camera di Commercio, Mario Sacco. Al suo fianco, i vertici dell' Organizzazione nazionale assaggiatori vino (Onav) cui è affidata la rigida selezione dei campioni: il professor Giorgio Calabrese, presidente nazionale, e il direttore generale, l'enologo Michele Alessandria. Le commissioni formate da 250 assaggiatori esperti dell'Onav hanno preso in esame 975 campioni di vini Doc e Docg proposti 367 cantine di tutta Italia. Nonostante le commissioni abbiano condiviso regole particolarmente rigide nell'esame dei campioni (la soglia minima per ottenere il premio è 85 punti su 100, per gli Oscar 90 su 100), la percentuale dei vini selezionati è salita in un anno di quasi 6 punti percentuali: “E' la conferma della costante crescita qualitativa del vini italiano e, insieme, del prestigio riconosciuto al concorso”, segnala il direttore dell'Onav Michele Alessandria. (Fonte: http://www.doujador.it/2013/07/la-douja-dor-premia-509-vini-italiani/)
 
Per il Molise sono tre i vini premiati di altrettante aziende: il Molise Rosso 2011 Colle dei Pastini della Cantina Sociale San Zenone di Montenero di Bisaccia, il Biferno Rosso Riserva 2006 Gironia della Cantine Borgo di Colloredo, uno dei vini della "Scuola del gusto" e azienda sponsor di cui ho parlato approfonditamente in questo post, e il Molise Tintilia 2009 Rutilia delle Cantine Salvatore.
Un buon risultato che testimonia che le aziende molisane, anche se poche in termini numerici rispetto ad altre realtà territoriali, con una qualità in costante crescita, tendono ad occupare stabilmente tutti i concorsi enologici più importanti. Questo non deve distogliere l'attenzione da un'energica e coesa campagna promozionale, che esula da quella che fanno i singoli produttori e su cui non si può sperare che risolva i nostri problemi, con l'obiettivo di dare ulteriore visibilità al territorio e alle nostre produzioni.
 
Sebastiano Di Maria

sabato 6 luglio 2013

venerdì 5 luglio 2013

VIAGGIO ALL'INTERNO DI UN MOLISE DIVINO (I parte)

Nel giorno del mio compleanno voglio fare un omaggio a tutti quelli che hanno seguito con attenzione l'evolversi del corso e, perché no, a quelli che vogliono avvicinarsi con curiosità al complesso e suggestivo mondo del vino. Ecco un estratto video registrato durante una delle lezioni della "Scuola del gusto" da parte dell'emittente televisiva regionale TeleMolise, trasmesso dal popolare rotocalco "Onda su Onda" curato da Antonio Mustillo, con Rudy Rinaldi e Celeste Di Lizio, membri dell'associazione della sommellerie professionale italiana (ASPI), durante una delle lezioni del trittico riservate all'analisi sensoriale, svoltesi presso il Convitto dell'Istituto Tecnico "San Pardo" di Larino. Le altre sono state tenute da Gabriele Di Blasio dell'AIS (associazione italiana sommelier) e Pierluigi Cocchini di Slow Food.  I sommelier hanno messo a fuoco alcuni dettagli del servizio, come la decantazione e l'approccio degustativo di vini, individuando le classi di famiglie di odori più importanti e l'associazione alle diverse tipologie di vino, ponendo l'accento sugli atteggiamenti e sulle rinunce che un abile degustatore deve assumere per una valutazione più oggettiva possibile. Si tratta di una professionalità, come hanno affermato gli stessi, che fatta con passione e dedizione può aprire importanti scenari lavorativi, sia nella ristorazione sia in quello della comunicazione e della consulenza aziendale. Buona visione.
 
 
Le sorprese non finiscono qui. Molti di voi hanno compilato, nei mesi scorsi, un questionario sul consumo consapevole di vino in Molise. L'abbiamo per caso dimenticato? Non scherziamo, fra qualche giorno verrà pubblicata, sul blog, una prima analisi dei risultati. Il "gusto della scoperta", solo alla "Scuola del gusto".
 
Sebastiano Di Maria
 
 

giovedì 4 luglio 2013

lunedì 1 luglio 2013

DIVINI MOLISANI

Venerdì sera, nella cornice delle cantine D’Uva, si è concluso formalmente il primo corso della “Scuola del gusto”, con la consegna degli attestati di partecipazione alla presenza del Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico “San Pardo” di Larino, il Prof. Paolo Antonio Santella, e il Presidente del Consiglio Comunale di Larino, Michele Di Carlantonio. “Un Molise divino”, il tema trattato nell’anno scolastico che sta volgendo al termine, ha sviluppato in maniera organica, attraverso un approccio multidisciplinare, tutti gli aspetti riguardanti la filiera vitivinicola in Molise, dall’antropologia al marketing, passando per l’agronomia e la tecnica enologica, fino all’analisi sensoriale e all’approccio salutistico-nutrizionale per un consumo consapevole.
 
Un momento della consegna degli attestati. Da sinistra Sebastiano Di Maria, Lorenza Milanese, Paolo Antonio Santella, Federica De Notariis, Natasha De Notariis, Michele Di Carlantonio e Angelo D'Uva (dal Blog di Michele Mignogna)

Al corso sono stati portati professionalità e contributi scientifici di primissimo livello, sia riguardanti l’Associazione ex-Allievi dell’Istituto Agrario, che ha affiancato la Scuola nella promozione dell’iniziativa, che di docenti universitari, liberi professionisti e uomini di cultura. “Lo sviluppo del percorso formativo, rivolto a studenti e a gente comune”, come affermato da Sebastiano Di Maria, ideatore e coordinatore del progetto, “è stato straordinario in termini di adesioni e riscontri, avvicinando i corsisti alle realtà produttive regionali, attraverso la conoscenza del territorio e delle sue risorse storico-culturali e ambientali, in particolar modo la Tintilia, cercando di individuarne i punti di forza e la strategia di promozione”. Durante la serata, prima della degustazione di pietanze tipiche locali accompagnate dai vini di Angelo D’Uva, presso l’agriturismo “I dolci grappoli”, parte del complesso aziendale, c’è stata la testimonianza sulla storia della vitivinicoltura in Molise, e in particolar modo sulla Tintilia, portata da Domenico Janigro, discendente della “Premiata Casa Vinicola Cav. Uff. Dott. Teodorico Janigro e del Cav. Dott. Corrado Janigro” di Montagano, come precisa orgogliosamente lo stesso. “L’azienda fu fondata nel lontano 1890 e ha rappresentato, di fatto, la storia della viticoltura e dell’enologia regionale”, chiosa Janigro, “nonché della testimonianza della Tintilia come vitigno simbolo dell’intero territorio”. Il suo vino di punta, il Sannio Rosso, a base di uve Tintilia, come puntualizza lo stesso relatore “è stato pluridecorato in alcuni dei più importanti concorsi internazionali dell’epoca, in particolare va segnalata la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1900”.
 
Da sinistra: Pasquale Di Lena, Rudy Rinaldi, Celeste Di Lizio e Domenico Janigro
L’azienda ha rappresentato, per oltre cinquant’anni, il simbolo enologico dell’intero territorio, oggi occupato dalla Regione Molise, fino al 1956, quando l’azienda, per vicissitudini familiari, fu costretta ad abbandonare la produzione, decretando, di fatto, il declino della Tintilia, legato anche ad altri aspetti più strettamente agronomici e di scelte produttive, e di un altro vitigno simbolo dell’enologia regionale, il Moscato di Montagano. “Le testimonianze storiche portate certificano, se c’è ne fosse ancora bisogno, come affermato più volte anche durante il corso dai diversi relatori, che il Molise enologico ha una storia e una cultura millenaria, che affondano le radici in epoca pre-romana, come certificati da ritrovamenti in siti archeologici di diversi comuni del basso Molise, risalenti a produzioni di circa 3.000 anni fa”, afferma Sebastiano Di Maria, facendo riferimento anche al seminario “Sorsi di cultura”, altro appuntamento culturale di grande impatto e spessore nell’ambito del corso, e alle testimonianze portate da Angela Di Niro, della Soprintendenza per i Beni Archeologi della regione Molise, e Franco Valente, profondo conoscitore dell’arte regionale.

Da sinistra: Pasquale Gioia, Marco Tagliaferri, Maria Concetta Raimondo e Angela Cicora
La promozione della vitivinicoltura molisana, come del resto di tutte le produzioni agroalimentari, deve necessariamente passare attraverso le testimonianze storiche presenti sul territorio, attraverso un’assunzione di consapevolezza e senso di appartenenza, sotto una regia unica, rappresentata da istituzioni e produttori”, conclude l’organizzatore dell’evento, che anticipa, per il prossimo anno scolastico, lo sviluppo di un altro percorso formativo relativo a un altro importante prodotto simbolo del territorio, di cui saranno svelati i dettagli nei prossimi mesi.
 
Scuola del gusto
 
 
 
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