DEGUSTAZIONI

I VINI DI ANGELO D'UVA

Come già anticipato nell'articolo relativo, riassumerò la degustazione di vini tenuta presso l’azienda di Angelo D’Uva, situata nel comune di Larino. Preliminarmente alla stessa, si è tenuta una lezione sull’analisi sensoriale ed un’esercitazione sul riconoscimento dei gusti principali, somministrata dal sottoscritto ai numerosi convenuti come approccio alla degustazione.
Ma passiamo ai vini in degustazione di cui Angelo ci ha descritto le caratteristiche e la loro storia. Si è partiti da un bianco, il Kantharos 2010, una DOC Trebbiano del Molise.



In realtà non si tratta di un monovarietale, come previsto anche dal disciplinare di produzione, ma bensì di un blend di Trebbiano (90%) e Malvasia (10%), provenienti da una parte dei vigneti dell’azienda impiantati secondo il classico tendone su terreni argilloso-calcarei. Il trebbiano subisce una macerazione pellicolare a freddo, una successiva fermentazione a 15°C ed un affinamento in acciaio su fecce fini. La Malvasia, invece, viene fermentata e affinata in tonneaux di acacia. Il Kantharos ha svolto anche una parziale fermentazione malolattica ed ha una gradazione alcolica pari al 13,5 %.
Di colore giallo paglierino, ha profumi di frutta bianca matura e leggere note floreali, buona la sapidità e la freschezza, ben bilanciate e di buona persistenza.
Curiosità: il nome Kantharos si riferisce al particolare di uno dei mosaici rinvenuti nelle domus romane di Larino, raffigurante un’anfora vinaria.

Il secondo vino in degustazione è  il Gavio, un IGT Terre degli Osci. Si tratta di un Cabernet Sauvignon in purezza del 2007, coltivato a spalliera (4000 ceppi/ha) su terreni prettamente calcarei, le cui uve vengono diraspate e fermentate a 24°C per circa dieci giorni. Questo vino viene affinato in acciaio per 24 mesi e non fa nessun passaggio in legno, 13,5% è il tenore in alcool.

Di colore rosso rubino intenso, prugna e frutti di bosco i sentori, ancora buona l’acidità ed il tannino, leggermente speziato, caldo ed avvolgente in bocca e di buona persistenza. Curiosità: questo vino prende il nome da Gavio Ponzio, condottiero sannita, nativo di Telese, che, in qualità di Meddix Tuticus (la più alta carica sannita), sconfisse i romani alle forche caudine nel 321 a.C.
Il terzo vino in degustazione è il Console Vibio, una Doc Molise. Si tratta di un Montepulciano in purezza, una riserva del 2006, allevato a controspalliera (4000 ceppi/ha) su suoli argilloso-calcarei con una gradazione alcolica pari al 14,5%.Viene vinificato per macerazione a 28°C per circa 25 giorni, mentre viene affinato in botti di rovere di Slavonia per 24 mesi.

Visivamente si presenta con un colore rosso rubino intenso, quasi impenetrabile, con riflessi tendenti al granato. Il bouquet è assai ampio, profumi di marasca e sottobosco, more selvatiche e prugne mature, supportato da una buona tannicità. Finale lunghissimo e caldo con leggere note speziate e una nota balsamica. Si tratta di un vino armonico ed equilibrato, imponente, che rappresenta la punta di diamante dell’azienda.
Curiosità: questo vino prende il nome da Caio Vibio Postumo, governatore della Dalmazia, nativo di Larino.

Sebastiano Di Maria
 

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