giovedì 26 febbraio 2015

PROVE TECNICHE DI ANALISI SENSORIALE DEI FORMAGGI

Nel programma dei percorsi formativi della “Scuola del Gusto”, tra i tanti aspetti trattati, non poteva mancare la parte riguardante l’analisi sensoriale, una disciplina scientifica, a tutti gli effetti, impiegata per misurare, analizzare e interpretare le sensazioni che possono essere percepite dai sensi della vista, olfatto, gusto, tatto e udito. Da sistema di valutazione delle merci, oggi, l’analisi sensoriale, è diventato un importante strumento per la valorizzazione e la tutela delle produzioni, attraverso la stesura di un profilo sensoriale che, di fatto, rappresenta una vera e propria carta d’identità del prodotto stesso che può essere utilizzata sia per la tutela sia per la comunicazione verso il consumatore finale. Un tale approccio, quindi, non può mancare nella formazione di consumatori consapevoli, e anche quest’anno nel progetto “molicaseus” è stata inserita una lezione specifica, che sarà replicata durante le visite aziendali, dove i corsisti avranno modo di affinare i sensi nella valutazione dei prodotti lattiero-caseari. L’unica associazione italiana che, attraverso la tecnica dell’assaggio, promuove la conoscenza dei prodotti caseari nazionali, operante sul territorio, è l’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), nata a Cuneo nel 1989.


Gabriele Di Blasio durante la lezione

Una sala gremita ha partecipato alla lezione

La lezione è stata tenuta da Gabriele Di Blasio, iscritto all'albo dei “maestri assaggiatori” e delegato per il Molise, alla foltissima platea di corsisti nella sala del convitto dell’Istituto Agrario di Larino. I discenti hanno seguito con attenzione e interesse, dalla descrizione delle caratteristiche delle varie tipologie di formaggi, passando per i disciplinari di produzione e il relativo legame con il territorio, fino alla parte più piacevole, quella della degustazione dei prodotti. Dopo l’analisi di tutti sensi e su come utilizzarli nella tecnica dell’assaggio - non dimentichiamo che quanto più avremo assaggiato, tanto più ci saremo formati di ricordi visivi, olfattivi e gustativi adeguati per identificare e caratterizzare un formaggio - attraverso l’utilizzo di terminologia appropriata, non sono mancati riferimenti all'utilizzazione e l’abbinamento dei formaggi. I prodotti sottoposti ad attenta valutazione dai corsisti sono stati la treccia di Santa Croce di Magliano, dell’azienda Paladino, formaggio a pasta filata legato alla civiltà pastorale e alla festa della Madonna dell’Incoronata - ma di questo avremo modo di parlarne diffusamente in futuro - un caciocavallo e un formaggio a pasta molle, prodotti nel comune di Sant’elia a Pianisi, dall'azienda Maselli, e una ricotta, sempre dell’azienda Paladino. I risultati? Giudicate voi.


Scatti dalla lezione


Scuola del Gusto
scuoladelgustolarino@gmail.com


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